Tony Drago, l’avvocato:«Indagati otto militari»
A due anni dalla morte di Tony Drago per la prima volta la Procura non esclude la pista dell’omicidio: indagati otto militari
Importante svolta nel caso di Tony Drago, il militare siracusano trovato senza vita nel cortile della caserma Sabatini di Roma il 6 luglio di due anni fa.
Dopo la denuncia della famiglia depositata lo scorso 16 giugno è arrivata la repentina risposta del pubblico ministero Alberto Galanti, che ha deciso di indagare otto delle dieci persone presenti nella denuncia. Raggiunti dai microfoni di MeridioNews i genitori di Tony Drago si sono detti soddisfatti: «Temevamo ci fossero tempi più lunghi e invece finalmente siamo positivamente sorpresi. Noi speriamo sempre di arrivare alla verità, quella vera».
È toccato poi al legale della famiglia, l’avvocato Dario Riccioli, prendere la parola e spiegare la situazione degli indagati: «Sono militari che, per grado e funzioni, rivestivano una posizione di garanzia volta a evitare l’evento che, in concreto, è avvenuto. […] il Pm ha immaginato una duplice ipotesi di reato con formula alternativa: concorso in istigazione al suicidio oppure concorso colposo nell’omicidio doloso commesso da altri che, per il momento, rimangono ignoti».
Il Pm ha quindi riproposto la richiesta per un incidente probatorio: l’obiettivo è eseguire una nuova perizia medico-legale e cinematica. Sta ora alla giudice per le indagini preliminari Angela Gerardi valutare la necessità delle nuove perizie e fissare eventualmente un’udienza; secondi i legali della famiglia infatti la prima perizia medico-legale, fatta dal dott. Massimo Senati presso il policlinico Gemelli, sarebbe stata quantomeno lacunosa: come riportato ancora da MeridioNews non sarebbero stati presi in considerazione i numerosi segni sul collo e sulla schiena di Tony Drago.
Decisiva nella riapertura della indagini è stata la testimonianza di un amico del militare siracusano, al quale Tony avrebbe confessato di aver ricevuto un’aggressione in caserma e per la quale aveva già pensato di sporgere denuncia. Anche la madre di Tony Drago ha raccontato particolari interessanti: «Il 3 luglio [tre giorni prima della morte, ndr] mio figlio è andato a cena con alcuni amici e parenti e una cugina della sua fidanzata, per salutarlo, affettuosamente gli ha messo una mano sulla spalla, ma lui si è subito irrigidito probabilmente perché ha sentito dolore. Le persone che erano con lui quella sera, inoltre, notano degli strani graffi al collo».
La palla ora passa alla giudice. La speranza è che il celere ed eccellente lavoro del pm Alberto Galanti ora prosegua nella ricerca della verità: «quella vera», come sottolinea la famiglia di Tony Drago.
articolo di Nicola Guarneri
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