Esistono alcune alternative per ottenere una pensione senza contributi o comunque con il versamento di contributi minimi.
Preliminarmente, ricordiamo che in Italia l’età pensionabile è fissata a 67 anni.
Al requisito anagrafico si aggiunge anche quello contributivo: sono richiesti 20 anni di contributi previdenziali.
Al giorno d’oggi, raggiungere la pensione è percepito quasi come un obiettivo irrealizzabile dai lavoratori e dai giovani appena entrati nel mercato del lavoro.
Negli ultimi anni, infatti, l’età pensionabile è aumentata e molte persone incontrano notevoli difficoltà nell’ottenere un’occupazione stabile che consenta di accumulare i contributi necessari per usufruire delle diverse opzioni pensionistiche.
In alcuni casi invece, i requisiti non vengono affatto raggiunti, facendo quindi sorgere il dubbio circa l’effettiva possibilità di godere del trattamento previdenziale.
Una delle opzioni previste dal nostro sistema previdenziale è la “pensione per casalinghe”, coperta dall’omonimo Fondo dell’Inps. Questo fondo è destinato ai caregiver familiari (sia uomini che donne), alle casalinghe, nonché a chiunque si occupi della cura dei componenti del proprio nucleo familiare senza percepire una retribuzione.
Possono iscriversi al “Fondo casalinghe” coloro che non percepiscono pensione o non svolgono forme di lavoro retribuito. L’accesso è garantito anche a coloro che svolgono attività lavorativa part-time e non abbiano la possibilità di accumulare una pensione minima. La domanda può essere presentata telematicamente sul portale dell’Inps e viene accolta automaticamente.
Un’altra opzione importante è l’assegno sociale, caratterizzato dalla sua erogazione a cittadini italiani in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge. A differenza della “pensione per casalinghe”, questo assegno non richiede il versamento di contributi ed è subordinato al possesso di specifici requisiti anagrafici e residenziali.
Per poter accedere all’assegno sociale sono necessari: avere 67 anni d’età; cittadinanza italiana o europea oppure essere cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno UE; residenza stabile e continuativa in Italia da almeno 10 anni; stato di bisogno economico dimostrato da un reddito inferiore alla soglia annualmente determinata.
Ancora, alcune opzioni sono previste anche a favore di coloro che abbiano versato pochi contributi. Una delle possibilità offerte dal nostro sistema previdenziale riguarda “l’opzione contributiva Dini”, operante a favore dei lavoratori che hanno versato tra i 15 e i 18 anni di contributi sotto specifiche condizioni temporali.
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