Multa per Meta Multa per Meta

Meta rischia una multa record: l’UE vuole fargli pagare 10 miliardi, il motivo è incredibile

La Commissione Europea, guidata dalla guardiana della Concorrenza Margrethe Vestager, si prepara a sferrare un colpo mai visto prima contro il gigante tecnologico Meta, posseduto da Mark Zuckerberg.

La causa di tale azione risiede nell’accusa rivolta a Meta di aver collegato in modo sleale il suo servizio di annunci online Marketplace al social network Facebook.

Questo gesto potrebbe costare all’azienda una sanzione record che supererebbe ogni precedente multa inflitta alle cosiddette Big Tech.

Se l’esecutivo UE dovesse trovare prove sufficienti per dimostrare l’abuso di posizione dominante da parte di Meta, l’azienda potrebbe trovarsi costretta a pagare una multa fino a 13,4 miliardi di dollari – il 10% dei suoi ricavi globali del 2023.

Tale cifra rappresenterebbe un importo record, superando anche quelle precedentemente inflitte a Google per violazioni antitrust. Tuttavia, è importante notare che solitamente le sanzioni UE non raggiungono questo limite massimo.

L’UE vuole multare Meta per 10 miliardi

Secondo quanto riportato da Reuters, la decisione della Commissione Europea potrebbe essere annunciata tra settembre e ottobre e rappresenterebbe la punizione più severa mai assegnata nella storia delle dispute tra l’UE e le grandi aziende del settore digitale.

Il cuore dell’accusa risiede nel vantaggio sleale che Meta avrebbe conferito a se stessa abbinando Marketplace a Facebook, rendendo questo servizio automaticamente disponibile agli utenti del social network indipendentemente dalla loro volontà.

Di fronte alle accuse mosse dall’UE, Meta ha sempre mantenuto una posizione ferma, respingendo ogni addebito e sostenendo che le azioni intraprese sarebbero prive di fondamento.

Multa per Meta
L’UE multa Meta (ANSA) CronacaeDossier.it

L’azienda ha inoltre espresso la propria disponibilità a collaborare con le autorità regolatrici per dimostrare come le sue innovazioni favoriscano i consumatori e stimolino la concorrenza nel mercato.

Il mondo attende con trepidazione il verdetto della Commissione Europea su questa vicenda che potrebbe segnare un punto di svolta nelle relazioni tra le autorità regolatrici europee e le grandi aziende tecnologiche americane.

Sebbene la decisione sia prevista per settembre o ottobre secondo Reuters, i tempi potrebbero slittare fino a novembre. Ciò nonostante, ciò che è certo è l’impatto significativo che tale decisione avrà sul panorama digitale globale e sulle future operazioni delle Big Tech nell’Unione Europea.

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