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Risparmia tantissimo sul fisioterapista: con questo trucco paghi il 19% in meno, un’affare

A volte è fondamentale sottoporsi a trattamenti specifici come sedute di educazione posturale, massaggi e fisioterapia. Tuttavia, il costo di tali interventi può rappresentare un ostacolo non indifferente per molti cittadini.

Il mal di schiena rappresenta una delle problematiche sanitarie più diffuse e debilitanti, capace di influenzare negativamente la vita quotidiana di molti.

Per contrastare efficacemente tale disturbo, è essenziale adottare uno stile di vita salutare, che comprenda attività fisica regolare e l’adozione di posture corrette.

Grazie alla possibilità offerta dalla normativa vigente sulle imposte sui redditi personali relativa alla deducibilità al 19% dei costi legati ai trattamenti fisioterapici si apre uno spiraglio importante verso un accesso più equo alle cure necessarie a mantenere o recuperare il benessere psicofisico senza gravosi impatti economici sul bilancio familiare.

Fisioterapista detraibile al 19%

Fortunatamente, esiste una misura che consente di alleggerire questo onere finanziario: la possibilità di detrarre le spese sostenute per le sedute dal fisioterapista nella dichiarazione dei redditi.

Grazie a questa opportunità, i cittadini possono beneficiare della detrazione del 19% delle spese effettuate per trattamenti fisioterapici. Questo significa che compilando il modello 730 o il modello Redditi persone fisiche sarà possibile ridurre l’Irpef dovuta in misura proporzionale alle spese sostenute.

Secondo quanto previsto dall’articolo 15 del Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR), le spese per sedute fisioterapiche rientrano nella categoria delle spese sanitarie detraibili. È importante sottolineare che tali costi possono essere detratti anche senza la necessità di una prescrizione medica e indipendentemente dal luogo o dall’obiettivo delle sedute stesse.

Fisioterapia cosa cambia?
Paghi di meno dal fisioterapista (CronacaeDossier.it)

Per godere della detrazione del 19%, i contribuenti devono rispettare alcuni criteri specifici. È necessario fornire un documento attestante la prestazione sanitaria ricevuta dal professionista sanitario, contenente dati identificativi dello stesso e una descrizione dettagliata dell’intervento effettuato. Inoltre, è fondamentale conservare tutte le ricevute fiscali o fatture relative alle spese affrontate per poterle presentare all’Agenzia delle Entrate in caso di controlli.

Optando per pagamenti tracciabili anziché in contanti si facilita ulteriormente la procedura per ottenere la predetta detrazione.

Prima d’inoltrarsi nei meandri tecnici della dichiarazione dei redditi è utile ricordarsi dell’esistenza di una franchigia pari a 129,11 euro; ciò significa che solo l’importo eccedente tale soglia potrà essere detratto dall’Irpef dovuta.

Per indicizzare correttamente le cifre da detrarre nell’Irpef è necessario compilare il rigo E1 del modello 730/2024 dedicato alle spese sanitarie nel quadro E – Oneri e Spese. Le voci inserite dovranno poi essere sommate a tutte le altre eventualmente sostenute nel corso dell’anno fiscalmente rilevante.

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