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Pensione casalinghe: arriva la novità sui contributi da cogliere al volo, una rendita accessibile

Ci sono novità per le casalinghe in Italia, partendo dalla pensione che spetterebbe loro se rispettano determinati requisiti

Fare la casalinga spesso viene sminuito, quando di fatto è un ruolo che richiede molto impegno e dedizione. Ci si trova un pò al limite tra quello che può essere un lavoro vero e proprio e un compito “dovuto” per il benessere personale e della famiglia.

Proprio per questo motivo la pensione per le casalinghe è sempre oggetto di dibattito ma anche di grande confusione.. soprattutto sulle modalità di accesso a tale pensione e su come versare i contributi.

Pensione per le casalinghe: diritti, requisiti e differenze

Il sistema previdenziale italiano riconosce il valore del lavoro domestico attraverso il Fondo Casalinghe, istituito nel 1997, permettendo anche a chi non ha mai svolto un lavoro retribuito di accedere a una pensione. Le casalinghe possono così contare su un sostegno economico sia tramite la pensione di vecchiaia che, in assenza di contributi sufficienti, tramite l’assegno sociale. Questa tutela contribuisce a garantire una maggiore equità e riconoscimento del lavoro non retribuito svolto in ambito familiare.

Questo fondo, dedicato anche agli uomini, offre diverse prestazioni pensionistiche, tra cui la pensione di vecchiaia e quella di inabilità. L’iscrizione al fondo è gratuita e aperta a tutti coloro che non sono già coperti da altre forme di assicurazione o pensione.

Pensione casalinghe requisiti
Ecco i requisiti per accedere alla pensione per casalinghe – www.cronacaedossier.it –

L’iscrizione al Fondo Casalinghe può essere effettuata online sul sito dell’INPS a partire dai 16 anni.  Questo sistema previdenziale garantisce che il lavoro domestico, spesso non riconosciuto, venga valorizzato e tutelato. Ma quando si può andare in pensione?

L’età pensionabile per le casalinghe varia in base ai contributi versati. La pensione di vecchiaia può essere richiesta a partire dai 57 anni, ma per coloro che non soddisfano i requisiti contributivi necessari, si può accedere all’assegno sociale a partire dai 67 anni.

Per ottenere la pensione di vecchiaia, sono necessari almeno 5 anni di contributi. Tuttavia, per chi desidera andare in pensione a 65 anni, è richiesto un minimo di 20 anni di contributi. In questo caso, il montante contributivo deve garantire un importo minimo pari all’assegno sociale maggiorato del 20%, ovvero 641,29 euro al mese. Se la pensione viene richiesta dopo i 65 anni, il requisito dell’importo minimo decade, mantenendo solo l’obbligo dei 5 anni di contributi.

Il calcolo della pensione per le casalinghe si basa sul sistema contributivo: si prende il totale dei contributi versati e rivalutati, applicando un coefficiente specifico all’età della pensionata. Ad esempio, una casalinga che abbia versato 100 euro al mese per 20 anni accumulerebbe un montante di 24.000 euro. A 65 anni, questo si tradurrebbe in una pensione annua di circa 1.526 euro, pari a circa 127 euro al mese.

Se non si raggiunge il minimo dei contributi? Ecco la novità

Per le casalinghe che non raggiungono il minimo di contributi, l’INPS prevede l’assegno sociale, una misura assistenziale destinata a chi ha compiuto 67 anni e risiede in Italia da almeno 10 anni. Per il 2024, ci sono alcune novità e aggiornamenti significativi riguardo la pensione per le casalinghe e l’assegno sociale: i limiti di reddito per l’assegno sociale infatti sono stati aggiornati.

Pensione casalinghe importo
Come calcolare l’importo della pensione per le casalinghe? – www.cronacaedossier.it –

Per il 2024, una persona non coniugata deve avere un reddito annuo inferiore a 6.542,51 euro per poter ricevere l’assegno sociale. Per i coniugati, il reddito familiare non deve superare 13.085,02 euro annui.

Per le casalinghe che percepiscono una pensione inferiore al minimo stabilito, l’assegno sociale può integrarne l’importo. I soggetti non coniugati con un reddito inferiore all’importo annuo dell’assegno e quelli coniugati con un reddito familiare entro il doppio dell’assegno possono beneficiare di questa integrazione.

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