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Coding e rivoluzione digitale: il futuro è arrivato

Ecco i nuovi linguaggi in una società che si evolve: il coding entra tra le materie di studio, scopriamo di più al riguardo.

La rivoluzione digitale ha contribuito a cambiare fortemente il concetto di comunicazione. In tutti gli ambiti della vita sociale, culturale e lavorativa, la tecnologia e la digitalizzazione delle informazioni sono diventate indispensabili. Per tale motivo, anche il mondo della formazione ha iniziato a prestare attenzione alle nuove tecniche digitali che per le nuove generazioni rappresentano il pane quotidiano, ma per quelle precedenti ritraggono ancora qualcosa di ignoto. Nel documento della riforma della “Buona scuola” sono state presentate idee e proposte concernenti gli aspetti tecnologici, tra cui l’inserimento del coding tra le materie di studio. L’idea è partita dall’analisi della società odierna; i tempi sono cambiati ed è necessario conoscere nuovi alfabeti.

Non basta più essere solo consumatori delle nuove tecnologie, ma è necessario imparare i linguaggi della programmazione per poter diventare creatori. L’onda del coding parte dai Paesi Anglosassoni e si diffonde in Europa. Microsoft e Facebook, insieme ad altri colossi dell’industria informatica, fanno sentire la propria voce, lasciando a Bruxelles la loro opinione: «I ministri dell’Istruzione dell’Unione Europea dovrebbero impegnarsi per migliorare l’insegnamento delle materie legate alla tecnologia a scuola, a partire dalla programmazione. Nel 2020 mancheranno 900 mila esperti. La programmazione è la risposta per chi cerca lavoro». È fondamentale guardare al futuro osservando i dati attuali. La società si evolve e bisogna mettersi in carreggiata per andare al passo con i tempi.

L’Italia verso la rivoluzione digitale: che cos’è il Progetto Smart Coding

In Italia, con il Progetto Smart Codingrientrato nel programma Samsung Corporate Citizenship, viene misurata la percezione della programmazione attraverso un questionario rivolto a 458 studenti, 204 insegnanti e 327 genitori. Tale indagine che copre diverse fasce d’età, diversi ceti economici e culturali e diversi background professionali, mette in evidenza una scarsa conoscenza del linguaggio di programmazione.

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Coding: che cos’è e perché promuove una rivoluzione digitale – Cronacaedossier.it

Il 74% dei genitori non ha mai sentito parlare di coding ed il 50% delle insegnanti non ne ha mai avuto esperienze dirette. Il 70% degli studenti sostiene di non aver mai studiato coding a scuola. Il progetto “Programma il futuro”, nato in collaborazione tra MIUR e CINI, invece, permette alle scuole di fare delle lezioni interattive attraverso il sito programmailfuturo.it. Dall’11 al 17 ottobre 2014 è stata realizzata la prima sperimentazione. Skuola.net mostra dati sorprendenti su un campione molto più grande rispetto a quello dell’indagine precedente: 1.176 classi coinvolte, 22.464 gli studenti partecipanti, 16.166 quelli che hanno completato almeno un’ora di programmazione. Il parere di chi ha partecipato risulta positivo: il 98% degli insegnanti lo ha valutato utile o molto utile, l’87% degli studenti sono stati interessati o molto interessati e il 79% degli insegnanti ha dichiarato che le aspettative non sono state deluse. Il Progetto raggiungerà tutte le scuole d’Italia da qui a pochissimi anni.

Queste sono le idee per il futuro; progresso e tecnologia ormai vanno di pari passo, ma per non perdere di vista la realtà è utile tener sempre presente la famosa citazione di Albert Einstein: «Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti». Per evitare che questo avvenga è fondamentale prestare altrettanta attenzione ai rapporti umani evitando che la virtualizzazione delle azioni, delle informazioni e dei contenuti sminuisca la società civile e reale, dando spazio ad un’evoluzione falsata.

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