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Melania Rea, la Cassazione conferma i 20 anni a Parolisi

La Cassazione non lascia scampo a Salvatore Parolisi: l’accusa conferma la condanna a 20 anni per l’assassino di Melania Rea.

Non è stata accolta la richiesta dei legali di Salvatore Parolisi al fine di ottenere una riduzione della pena: la Cassazione ha confermato i 20 anni di pena per l’uomo condannato per la morte di Melania Rea. Condannato all’ergastolo il 26 ottobre 2012, giudicato con rito abbreviato, a Salvatore Parolisi in Secondo grado la pena era stata ridotta a trent’anni (30 settembre 2013).

Successivamente, il 10 febbraio 2015, la Cassazione non aveva ritenuto congrua l’aggravante della crudeltà rimandando alla Corte d’Assise Appello dell’Aquila il ricalcolo della pena: gli vengono concessi vent’anni di carcere. Non contenti della riduzione ottenuta, i legali di Parolisi avevano chiesto l’annullamento oppure un ulteriore sconto di pena per il militare.

Condannato a 20 anni Salvatore Parolisi, la Cassazione rigetta il ricorso

Oggetto di discussione in Cassazione per via di quanto depositato dai legali, la Procuratore generale ha chiesto poche ore fa di rigettare il ricorso e di confermare la condanna a vent’anni: richiesta accolta, dunque. Già di per sé la prima riduzione da trenta a vent’anni aveva suscitato scalpore il base al fatto che la Cassazione non aveva accettato di considerare l’aggravante della crudeltà. Una decisione che è sembrata strana rispetto a quanto rinvenuto sulla scena del crimine.

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Non accolta la richiesta di ricorso dei legali di Parolisi, condannato a 20 anni – Credits: ANSA – Cronacaedossier.it

Melania Rea era scomparsa da Colle San Marco di Ascoli Piceno proprio il 18 aprile del 2011, dopo essersi allontanata alla ricerca di uno chalet per andare in bagno. Non vedendola rientrare, il marito aveva dato l’allarme salvo scoprire il cadavere solo due giorni dopo a seguito di una telefonata anonima al 113. Sul corpo di Melania Rea ben 35 coltellate, un numero così importante avrebbe ben potuto dimostrare l’accanimento contro la vittima e dunque la crudeltà di quanto compiuto.

A distanza di oltre cinque anni restano sul piatto ora “solo” vent’anni di condanna contro Parolisi. Non bisogna infatti dimenticare che in questa storia, oltre Melania Rea, c’è anche Vittoria, figlia della coppia. Anche lei è vittima di questa vicenda iniziata nel 2011, bambina che venne affidata ai nonni. La pronuncia della Cassazione può ormai considerarsi come la parola fine sul caso Melania Rea, sempre che qualcuno non arrivi a dimostrare che Salvatore Parolisi non sia l’omicida, dunque cambiando totalmente una già complessa storia processuale.

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